Imperia, IT
-- °C
-- %
Attività sociale

Archivio articoli

  • Strumenti
    24 agosto 2025 - 12:00

    Restauro e analisi dei sensori: ma funzionano o no?

    di Marino Parodi

    La fase di restauro dei sensori descritti negli articoli precedenti non sarebbe completa senza la verifica del loro corretto funzionamento. Purtroppo, la totale assenza di documentazione (non disponibile neanche presso la casa madre) ha reso questo passaggio complesso, anche se non impossibile. Fondamentale è stato l’utilizzo di un oscilloscopio digitale a memoria con decodifica di protocollo integrata. Figura 1: Analisi di protocollo tramite il Rigol DHO812 con analizzatore di stati logici. Le analisi hanno permesso di comprendere che i sensori comunicano con la centrale DCP secondo una logica di interrogazione: la centrale interroga singolarmente ogni sensore e ciascun dispositivo risponde a turno sullo stesso bus, evitando collisioni. Il bus è composto da quattro conduttori: Figura 2: Morsettiera esterna alla DCP (notare connettori con legenda ...

  • Strumenti
    18 agosto 2025 - 11:03

    Il sensore Siap TM9820A

    di Marino Parodi

    Tra i sensori presenti in osservatorio merita una menzione particolare il Siap TM9820A, un sensore di temperatura ad aria aspirata. Probabilmente, ma è solo una supposizione, la lettera "A" finale serviva a distinguerlo dalla TM9820 perché misura l'aria "A"..spirata, ovvero indotta in maniera forzata. Progettato per essere collegato alla DCP, in modo analogo ad altri strumenti già descritti, è rimasto in servizio all’interno della capannina meteorologica sin dai primi mesi del 1994. Fig. 1 il sensore allo stato attuale Fig.2 Il sensore con la copertura superiore rimossa Con il passare degli anni, però, il TM9820A ha subito in maniera evidente gli effetti del tempo e degli agenti atmosferici, presentandosi oggi in condizioni piuttosto compromesse rispetto ad altri strumenti della stessa epoca. Fig.3  Condizioni iniziali ancora.. Fig.4 alloggia...

  • Strumenti
    5 maggio 2025 - 23:07

    Una volta li facevano così...

    di Marino Parodi

    Nel panorama sempre più rapido dell'innovazione tecnologica, è facile che alcuni strumenti, una volta considerati all'avanguardia, vengano dimenticati, lasciando nel vuoto intere pagine di memoria tecnica. Tra questi non si può fare a meno di considerare i sensori di umidità e temperatura Siap un tempo collegati alla centralina DCP (Data Collection Plataform). Storicamente collocati a metà degli anni '80, questi dispositivi rischiano di cadere nell'oblio per un paradosso: sono troppo recenti per essere considerati pezzi da museo, ma obsoleti per qualsiasi apparato moderno. Inoltre, non godono certo del fascino degli strumenti a rullo di carta e pennino anni 70, né dell’immediatezza di utilizzo. Il loro elevato costo e l'impossibilità di funzionare in modo autonomo, senza essere collegati alla DCP, sono tra i motivi principali per cui...

  • Strumenti
    15 gennaio 2025 - 12:00

    Un posto al sole: il piranometro (parte 2)

    di Marino Parodi

    Nella prima parte è stato spiegato come la radiazione solare venga convertita in un segnale elettrico proporzionale alla sua intensità. Sarebbe però incompleto non descrivere anche il processo successivo, ovvero come il segnale elettrico – davvero molto piccolo (ricordiamo che è pari a circa 4,4 microVolt per Watt al metro quadrato) – possa essere trasportato su lunghe distanze. Ad esempio, con un'irradiazione di 1000 Watt al metro quadrato, il segnale raggiunge appena i 4,4 milliVolt, un valore estremamente ridotto.
    Questo segnale deve quindi essere trasmesso su diversi metri, dato che il piranometro è solitamente posizionato su un tetto, lontano dagli apparati di memorizzazione dati, come data logger e centraline. Presso il nostro Osservatorio è pres...

  • Strumenti
    14 gennaio 2025 - 12:00

    Un posto al sole: il piranometro (parte 1)

    di Marino Parodi

    Presso il nostro Osservatorio è conservato un piranometro CM11 della Kipp & Zonen, ormai ritirato dal servizio da almeno vent'anni. Non avendo familiarità con questo tipo di sensore, ho condotto diverse ricerche per approfondire l'argomento. Spero che le informazioni raccolte possano essere utili o interessanti anche ad altri. Fig. 1 - Piranometro CM11, come figura sulla brochure  La World Meteorological Organization (WMO) descrive il piranometro come uno strumento "per misurare la radiazione solare da un angolo solido di 2π steradianti (un angolo tridimensionale) su una superficie piana”. 
    In parole più semplici, il piranometro misura quanta energia solare arriva sulla superficie terrestre in un dato momento, espressa come potenza per unità di superficie (W/m2). Questo è diverso da concetti più intuitivi come l...

  • Editoriali
    6 novembre 2024 - 12:00

    Il nuovo sito web dell'Osservatorio

    di Nicola Podestà

    Con grande soddisfazione gli "Amici dell'Osservatorio" annunciano che da oggi l'Osservatorio Meteorologico e Sismico "Carlo Gentile" di Imperia ha un sito web. Un altro passo verso la modernizzazione e la valorizzazione di un patrimonio storico che si é andato via via consolidando in un percorso ultracentenario. Una enorme mole di dati che si configura come il riferimento indispensabile per definire con oggettività il nostro clima, fotografarne gli attuali lineamenti e coglierne l'evoluzione intervenuta da un secolo e mezzo ad oggi. E' un frutto prezioso, maturato grazie al lavoro disinteressato di generazioni di cultori della meteorologia di cui abbiamo raccolto l'eredità e gli intenti. Siamo loro estremamente grati anche perché hanno permesso che si realizzasse e che si andasse oltre il desiderio del fondatore dell'Osservatorio, il prof. Natale Felice Vassal...

  • Meteo
    20 agosto 2024 - 12:00

    Downburst: il vento imprevedibile che può cambiare tutto in un attimo

    di Giuseppe Leonardi

    La mattina di Ferragosto del 2024 è stata caratterizzata dalla formazione in prossimità della Costa Azzurra di una vasta struttura temporalesca che, pur mantenendo la parte più attiva sul mare, spostandosi verso levante ha interessato anche le nostre coste con fenomeni molto intensi, fortunatamente di breve durata e con potenziale in progressiva diminuzione. Gli effetti più rilevanti sono stati le numerose fulminazioni, le piogge intense su brevi durate e soprattutto quelli causati dalle violente raffiche di vento associate al transito del temporale, i cosiddetti downbursts, per i quali non esiste un’allerta specifica, che hanno causato diversi danni, seppur non catastrofici, e numerosi interventi da parte dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile. Successivamente a questi eventi, si sono scatenate molte polemiche sui social circa la mancata allerta...

  • Strumenti
    15 agosto 2024 - 12:00

    Sensore per scariche atmosferiche: come possiamo rilevare i temporali

    di Marino Parodi

    I fulmini rappresentano uno dei fenomeni naturali più affascinanti e al contempo pericolosi. Ogni anno, migliaia di persone e strutture vengono colpite, causando danni significativi e, in alcuni casi, tragiche perdite di vite umane. La capacità di rilevare tempestivamente la presenza di fulmini può essere cruciale per prevenire incidenti e proteggere le infrastrutture. Un sensore rilevatore di fulmini è uno strumento che consente di individuare l'attività elettrica nell'atmosfera, permettendo così di allertare in caso di temporali in avvicinamento. Questo dispositivo trova applicazione in vari campi, dalla meteorologia alla sicurezza industriale, dall'agricoltura alla protezione civile. La sua utilità risiede nella possibilità di prevedere fenomeni atmosferici pericolosi, garantendo così la messa in sicurezza di persone e ben...

  • Meteo
    31 luglio 2024 - 18:54

    Scopriamo i fulmini: qualche curiosità per conoscerli meglio

    di Marino Parodi

    I fulmini rappresentano uno dei fenomeni atmosferici più spettacolari e potenzialmente pericolosi, giocando un ruolo cruciale nella dinamica delle tempeste e nel bilancio energetico dell'atmosfera. La loro presenza è strettamente legata alla formazione delle nubi temporalesche, in particolare i cumulonembi, mentre sono molto più rari o assenti in presenza di altre formazioni nuvolose. Figura 1: Tipologia di nubi, schematizzazione (fonte Wikipedia) Queste nubi, imponenti, a forte sviluppo verticale, si formano in condizioni di instabilità atmosferica, caratterizzata da forti moti convettivi. L'aria calda e umida viene sollevata rapidamente, raffreddandosi e condensandosi in goccioline di nube. La continua ascesa dell'aria permette la formazione di particelle di ghiaccio, cristalli e neve nella parte superiore della nube, mentre gocce di pioggia e graupel (neve ...