Un sensore con lunga esperienza
Tra i sensori presenti in osservatorio merita una menzione particolare il Siap TM9820A, un sensore di temperatura ad aria aspirata. Probabilmente, ma è solo una supposizione, la lettera "A" finale serviva a distinguerlo dalla TM9820 perché misura l'aria "A"..spirata, ovvero indotta in maniera forzata. Progettato per essere collegato alla DCP, in modo analogo ad altri strumenti già descritti, è rimasto in servizio all’interno della capannina meteorologica sin dai primi mesi del 1994.
Fig. 1 il sensore allo stato attuale
Fig.2 Il sensore con la copertura superiore rimossa
Con il passare degli anni, però, il TM9820A ha subito in maniera evidente gli effetti del tempo e degli agenti atmosferici, presentandosi oggi in condizioni piuttosto compromesse rispetto ad altri strumenti della stessa epoca.
Fig.3 Condizioni iniziali
ancora..
Fig.4 alloggiamento elettronica
Fig.6 ventola
una volta rimossa
Fig. 7 interno sensore, rimossa la ventola
Struttura e funzionamento
Il sensore si basa su una comune PT100 per la misura della temperatura dell’aria. La sonda è collocata all’interno di un tubo in cui una ventola aspira l’aria esterna: quest’ultima, dopo aver attraversato l’elemento sensibile posto internamente, viene espulsa attraverso un secondo tubo concentrico, riportandola all’esterno.
Fig. 8 Pt100 in vetro
Questa particolare struttura, realizzata in alluminio e ottone, sebbene più sofisticata rispetto ai semplici schermi tubolari delle generazioni precedenti, si è rivelata più vulnerabile ai fenomeni di ossidazione.
Il restauro
Al momento del recupero si è reso quindi necessario un intervento di restauro completo:
- smontaggio integrale;
- carteggiatura delle superfici;
Fig.9 Le parti smontate e carteggiate
Fig. 10 Il tubo di aereazione esterno
Fig.11 Coperchio superiore
trattamento protettivo di fondo con primer specifico
Fig.12 Le parti trattate
riverniciatura finale.
Fig. 13 rimontaggio parti interne verniciate
Fig.14 alloggiamento elettronica
Fig.15 coperchio elettronica superiore
Fig.16 coperchio superiore
Le operazioni sono state rese ancora più complesse dalla presenza di viti in acciaio inox avvitate su supporti in alluminio, che hanno richiesto lo smontaggio a caldo per poter liberare i componenti senza danneggiarli. A oggi sono state sostituite con bulloneria in nylon caricato.
Fig.17 Rimaschiatura manuale dei fori filettati
L’elettronica nascosta
Un aspetto sorprendente riguarda invece l’elettronica del TM9820A. Racchiusa in un contenitore di ferro, si è rivelata insolitamente integra, nonostante l’involucro fosse completamente arrugginito.
Fig.18 Contenitore elettronica (prima delll'intervento)
La scheda elettronica, delle dimensioni di circa 8x5 cm, è praticamente identica a quella del piranometro SI3830. Segno che, in quella generazione di strumenti, SIAP aveva scelto di adottare la stessa architettura elettronica: una piccola scheda con microcontrollore, RAM ed EPROM, indispensabile per convertire il segnale proveniente dalla PT100 in un bus dati acquisibile dalla DCP.
Fig.19 la scheda elettronica
Fig.20 vista frontale
Dettagli tecnici
La ventilazione forzata è garantita da una piccola ventola collocata alla sommità dei tubi concentrici, che assicura un costante ricambio dell’aria. Peculiare anche la presenza di due connettori distinti:
il primo, a 4 terminali, dedicato al bus di comunicazione;
Fig-21 Connettore bus
Connettore a specifiche militari, comuni a tutti i sensori Siap dell'epoca
Fig.22 i due connettori durante il ricablaggio
il secondo, a 2 terminali, riservato all’alimentazione della ventola.
Fig.23 Stage clear!
Il sensore, finalmente completato
Un tassello di memoria
Anche questo intervento, seppur modesto, ha permesso di preservare una parte di uno strumento forse non particolarmente prezioso dal punto di vista storico o tecnologico, ma comunque significativo perché legato alla storia delle acquisizioni meteorologiche dell’osservatorio. Ovviamente chi avesse ulteriori informazioni, manualistica o altro, non esiti a contattarci mediante la mail dell' Osservatorio.